Per la Persona

Per l'Impresa PMI

Telefono

Tel. 0510560303 / 3314920071

Tutela a difesa dei propri diritti sanciti dalla Legge… uscire dalle vessazioni !!!

Chi acquista un prodotto o servizio normalmente verifica che la fattura finale che deve saldare corrisponda al preventivo o contratto prima di procedere al pagamento; perché dovrebbe essere diverso rispetto alle banche?

CALCOLO E RECUPERO DEL “MALTOLTO” PER USURA

Possiamo effettuare gratuitamente una preanalisi dagli estratti conti scalari in Vostro possesso per verificare il “maltolto”.

Se dalla preanalisi verrà riscontrata usura potete decidere se proseguire o meno.

Se deciderete di proseguire e richiedere pertanto i danni patiti oggettivi ed emergenti agiremo con la messa in mora della banca/finanziaria e opereremo per l’azione stragiudiziale per il recupero del “maltolto” e/o in caso di insuccesso stragiudiziale predisporremo l’azione legale a tutela dei vostri diritti di risarcimenti che si esplicano inoltre in altre possibilità, anche se l’obiettivo primario è il recupero del danno.

Dopo la preanalisi gratuita i costi di accesso al recupero sono estremamente ridotti in quanto il nostro lavoro si centra sul recupero del “maltolto” e quindi sulla quota lite proporzionata al risultato finale recuperato.

Altre opportunità oltre a quella del recupero stragiudiziale o giudiziale del “maltolto”:

-La Denuncia Querela da presentare alla Procura della Repubblica presso il Tribunale.

-La domanda di concessione di un mutuo decennale senza interessi ai sensi dell’art. 14 della Legge 108/96.

-La domanda di sospensione per trecento giorno dei termini previsti dall’articolo 20 della n. 44 del 23 febbraio 1999.

-La richiesta di comunicazione ex-art. 335 co. 3 c.p.p. in merito al procedimento penale da presentare alla Procura della Repubblica presso il Tribunale.

Ricordiamo cos’è l’USURA

Con la Legge 108 del 7 marzo 1996 il Parlamento promulga una normativa per la rilevazione dell’ usura applicata dagli operatori finanziari modificando l’articolo 644 del Codice Penale: “Si ha usura quando il corrispettivo di una prestazione in denaro consistente nella richiesta di interessi, spese e commissioni costituisce un costo totale finanziario estremamente esoso in relazione alla categoria della prestazione, all’entità della prestazione ed alle dinamiche finanziarie del mercato”.

Art. 1 comma 1, L. 108/96: “… per la determinazione del tasso di interesse usurario si tiene conto delle commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e delle spese, escluse quelle per imposte e tasse, collegate alla erogazione del reddito.”

Pertanto quando il TAEG è superiore al tasso soglia (TEGM ) esiste usura.

Inoltre il comma 3 dell’art. 644 del Codice Penale: se il TAEG è superiore di una volta e mezza del TEGM gli interessi sono sempre considerati usurai, aggravando notevolmente la posizione dell’ Istituto di credito che li ha applicati.

Oltre alla reclusione da uno a sei anni ed una multa da  € 3.098,74 ad € 15.493,71  l’ art. 1 della Legge 108/96:  “Le pene per i fatti di cui al primo e secondo comma sono aumentate da un terzo alla metà

-se il colpevole ha agito nell’esercizio di una attività professionale, bancaria o di intermediazione finanziaria mobiliare

-se il colpevole ha richiesto in garanzia partecipazioni o quote societarie o aziendali o proprietà immobiliari

-se il reato è commesso in danno di chi si trova in stato di bisogno

-se il reato è commesso in danno di chi svolge attività imprenditoriale, professionale o artigianale

CALCOLO E RECUPERO DEL “MALTOLTO” PER ANATOCISMO

Quantifichiamo con la massima riservatezza e gratuitamente l’importo recuperabile verificando tutta la documentazione in Vostro possesso.

Valuterete, in seguito, sulla base dei risultati Voi stessi se procedere con l’azione nei confronti dell’istituto di credito oppure no.
Ciò Vi  consente di ricorrere ai nostri servizi senza dovere anticipare i compensi.
Nel caso di esito negativo della pratica, nulla dovrà esserci corrisposto.

In caso di azione di recupero del “maltolto” agiremo, attraverso i nostri partner legali con minimi costi di attivazione e una quota lite parametrata e proporzionata al risultato ottenuto.

Un sistema molto gradito perche’  lavorando prevalentemente a risultato ci incentiva a mettere in campo tutte le migliori risorse al fine di recuperare nei tempi piu’ brevi il massimo.

Ricordiamo cos’è l’ANATOCISMO

E’ il calcolo degli interessi sugli interessi.

Questo tipo di calcolo in regime di capitalizzazione composta anziché in regime di capitalizzazione semplice determina una crescita esponenziale del debito.

  • L’anatocismo è un istituto giuridico disciplinato ancora oggi dal codice civile del 1942 ed in particolare dall’art. 1283 c.c. che vieta il regime della capitalizzazione degli interessi composta.
  • Nel 1999 il “decreto salvabanche” (art. 25 D.lgs 342) dichiarava legittima la capitalizzazione.
  • Nel 2000 la Corte Costituzionale dichiara con la sentenza 425 l’illegittimità costituzionale dell’ art. 25 comma 3.
  • Nel 2004 la Suprema Corte con la sentenza 21095 (Cass. Civ., SS.UU., 4/11/2004), conferma l’illegittimità della capitalizzazione degli interessi.

Statistiche, oramai, di decine di migliaia di controlli sanciscono che oltre il 90% dei conti è affetto da anatocismo e usura
Se desiderate una preanalisi gratuita (senza alcun impegno) sulla documentazione in Vs possesso contattateci.

Quantificheremo l’entità del rimborso, valuterete se procedere con l’azione nei confronti dell’istituto di credito oppure no.

Verificate senza alcun costo a quanto ammonta il tesoro nascosto nella documentazione conservata; prima che venga prescritto!

EQUITALIA: SISTEMA LEGALE, MA LECITO?

Quando riceviamo una cartella di pagamento da Equitalia per debiti iscritti a ruolo dell’Agenzia delle Entrate o dal Comune sorge sempre il dubbio se la cartella è regolare, gli interessi e le competenze non siano effettivamente estremamente esose e illecite e contro quale soggetto presentare l’eventuale ricorso: Equitalia, Agenzia delle Entrate/Comune o entrambe ?

Possono essere presenti vizi propri della cartella per i quali la competenza è certamente Equitalia e contestazioni nel merito del tributo per la quali è invece competente l’Ufficio che ha iscritto a ruolo il tributo (Agenzia delle Entrate/Comune).

Il comportamento più comune nella prassi adottato, anche in via cautelare, è quello di notificare il ricorso sia all’Equitalia che all’ente impositore, contestando sia vizi propri della cartella che la pretesa impositiva.

Infatti la legge dispone che: “Il concessionario, nelle liti promosse contro di lui che non riguardano esclusivamente la regolarità o la validità degli atti esecutivi, deve chiamare in causa l’ente creditore interessato; in mancanza, risponde delle conseguenze della lite”.

Importante quindi: nelle liti promosse contro il concessionario (cartelle di pagamento) se le stesse non riguardano la regolarità o la validità degli atti esecutivi è il Concessionario (Equitalia e non il contribuente) a chiamare in causa l’ente creditore interessato (l’Agenzia delle Entrate o Comune), in mancanza risponde delle conseguenze della lite.

Vedi Corte di Cassazione sentenza n. 16412 del 25.07.2007.

Questo è un piccolo esempio di possibile opposizione ad un atto, come del resto vi sono altre opportunità di controllo dei vizi delle cartelle esattoriali sia provenienti dall’Ente impositore che da Equitalia stessa.

Vi sono metodi di opposizione innovativi che si rifanno anche al Diritto Comune e Legittimo, che vanno a verificare insindacabilmente ogni aspetto che riguarda il rapporto sia dal punto di vista tecnico, giuridico, dell’onere della prova, della legalità dell’imposizione, metodologia, notifica, origine, legittimità della controparte.

Ci occupiamo di analizzare tempestivamente ogni aspetto di cui sopra e di contrastare, ove ve ne sia lo spazio, richieste non conformi alle Leggi e/o anche al senso comune, in quanto non dimentichiamo che le tasse, come di recente dichiarato negli Usa sono in realtà volontarie, ma questo aspetto non è pienamente comprensibile se non si conosce la sovranità.