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Equitalia

Il pagamento inerente il debito indicato nelle cartelle può essere annullato per diversi motivi, ad esempio per prescrizione del debito, per vizi di forma oppure qualora si ritenga che la richiesta contenuta nella cartella di pagamento o nell’avviso non sia dovuta!

Prima di rateizzare è sempre bene procedere ad un’analisi della posizione debitoria e valutare quali e quante cartelle si possono annullare.

 

Alcuni spunti……

 

  • La Cassazione Civile Tributaria

    n. 4516 del 22 febbraio 2012, stabilisce che la cartella di pagamento non può limitarsi a riportare la cifra globale degli interessi dovuti. Al contrario, in essa deve essere indicato come si è arrivati ad un dato calcolo, specificando le singole aliquote a base delle annualità prese in considerazione.

  • L’operato di Equitalia non deve…

    risultare ricostruibile soltanto attraverso difficili indagini che non competono al contribuente, perché se così fosse, risulterebbe violato il diritto di difesa del destinatario dell’atto.

  • La Cassazione ha precisato che…

    sono illegittimi tutti gli atti di riscossione notificati dopo giugno 2008, se privi dell’indicazione della base di calcolo degli interessi: quindi sono tutte illegittime le cartelle Equitalia notificate dopo giugno 2008.​

  • La Commissione Tributaria regionale del Piemonte,

    con sentenza n. 92 del 1° ottobre 2012, ha stabilito che l’atto di riscossione deve indicare tutti quegli elementi che consentano al contribuente di verificare la correttezza dei calcoli effettuati dal concessionario.

  • La direttiva di Equitalia ricorda che…

    è stata la legge di Stabilità 2013 (legge n. 228/2012, Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato) a prevedere la possibilità di sospendere la riscossione direttamente con Equitalia. Così dal 1° gennaio 2013 Equitalia dispone la sospensione immediata dell’attività di riscossione qualora il cittadino presenti una specifica dichiarazione con cui attesti che le somme richieste dall’ente creditore, attraverso Equitalia, siano state interessate da:

    • prescrizione o decadenza del credito, prima della formazione del ruolo;

    • provvedimento di sgravio emesso dall’ente creditore;

    • sospensione amministrativa (dell’ente creditore) o giudiziale

    • sentenza che abbia annullato in tutto o in parte la pretesa dell’ente creditore, emesse in un giudizio al quale il concessionario per la riscossione non ha preso parte;

    • un pagamento effettuato, prima della formazione del ruolo

    • qualsiasi altra causa di non esigibilità del credito

     

Ricorso Equitalia. Tutto sui ricorsi contro cartelle di pagamento emesse dalla società di riscossione, quando non è possibile annullare o sospendere la cartella.

L’incubo dei contribuenti oltre alle tasse, si chiama cartella esattoriale. Alla luce delle recenti novità introdotte sulla riscossione da parte del Governo, è bene sapere come fare ricorso contro Equitalia.

Innanzitutto deve essere il contribuente a dover ritenere che la richiesta contenuta nella cartella di pagamento indirizzata da Equitalia non sia dovuta. In tal caso deve rivolgersi all’ente creditore per ottenere il cosiddetto ’sgravio’, ossia il provvedimento che annulla, in tutto o in parte, l’ordine di riscuotere le somme iscritte a ruolo. Sono due quindi le strade possibile: chiedere l’autotutela Equitalia ovvero fare ricorso contro la cartella esattoriale. Nel primo caso è il contribuente che può presentare richiesta di autotutela all’ente creditorie titolare della pretesa debitoria senza alcun termine di scadenza. 

Impugnazione cartella esattoriale: i tempi

Se il contribuente intende impugnare la cartella di pagamento o l’avviso ricevuto  presenta ricorso all’autorità giudiziaria competente, come la commissione tributaria, entro i termini temporali indicati nella stessa cartella. Contro l’accertamento esecutivo il ricorso Equitalia può essere presentato entro 60 giorni dalla notifica dell’atto, 150 invece se si attiva una procedura di accertamento con adesione.

Ricorso Equitalia, quanto costa?

Si sottolinea che il ricorso contro una cartella esattoriale può svolgere dinanzi al giudice tributario in primo grado, dinanzi alla commissione tributaria provinciale. Per tutti i ricorsi presentati davanti alle Commissioni tributarie, sia provinciali in primo grado che  regionali in secondo, è dovuto, dal 7 luglio 2011, un contributo unificato, in sostituzione dell’imposta di bollo. Contributo unificato: quanto costa avviare il ricorso tributario).